Robin R. - Milano
L' APE E IL FIORE
Bene bambini, è giunta l'ora della nanna, lavato i denti? Sì? Ok, bravissimi. Dette le preghiere? No? Ma non dovete guardare se io non le ho dette. Voi imparate le fondamenta della nostra cultura, e tra queste vi sono anche le preghiere, quelle stesse che hanno accompagnato i vostri genitori, i vostri nonni e i vostri bisnonni. Noi "siamo" oggi ciò che "siamo" stati ieri. Poi quando sarete grandi deciderete se continuare a dirle o meno, ma per poter scegliere dovete prima conoscere. Ok? Bene allora, adesso una favoletta e poi le preghiere. Per stasera si invertono le cose. Allora attenti. Questa è la favoletta di un'ape e di un fiore.
C'erano una volta un'ape e un fiore ..... ma sapete bambini che non ho mai capito perché si dice sempre "c'era una volta"? Le favole sono tali in quanto sempre attuali. Ma non voglio certo essere io ad interrompere le tradizioni e, quindi, così come il mio papà raccontava a me le favole, io le racconterò a voi. Alcune cose è anche bello che non cambino. Quindi "c'erano una volta" un'ape e un fiore. Voi sapete che le api ronzano intorno ai fiori belli e colorati e vi si posano sopra per prelevare il nettare necessario per il miele. La nostra ape aveva adocchiato un bellissimo fiorellino colorato. Aveva instaurato con esso un bel rapporto.
Si posava sopra e, mentre raccoglieva il nettare, aveva iniziato a parlargli. E così parlavano e parlavano e parlavano. Anche il fiore l'accolse volentieri. Sapete bambini, dal nettare le api fanno il miele, che è poi il risultato del rapporto tra ape e fiore. Per fare il miele ci vogliono qualità, cura e attenzione, perché il nettare raccolto deve essere trasformato, immagazzinato e lasciato maturare nei favi dell'alveare. Avete mai assaggiato il miele bambini? Più il nettare è stato scelto e lavorato accuratamente e più il fiore è stato curato, più il miele sarà buono, genuino ed energetico, e tanto bene farà.
Così l'ape prestava molte attenzioni a quel bel fiorellino colorato e raccoglieva, con la giusta attenzione, il suo nettare. Alla fine conobbe molto bene quel fiorellino che le regalava il nettare e... se ne innamorò. Le cose inizialmente andarono bene, molto bene. Poi un giorno successe qualcosa. Non importa cosa. Voi dovete sapere che nelle difficoltà si può vedere se un rapporto è saldo o meno. Se costruite bene una casa, un terremoto non la butterà giù. La stessa cosa per i rapporti. Così l'ape prestava molte attenzioni a quel bel fiorellino colorato e raccoglieva, con la giusta attenzione, il suo nettare. Alla fine conobbe molto bene quel fiorellino che le regalava il nettare e... se ne innamorò.
Le cose inizialmente andarono bene, molto bene. Poi un giorno successe qualcosa. Non importa cosa. Voi dovete sapere che nelle difficoltà si può vedere se un rapporto è saldo o meno. Se costruite bene una casa, un terremoto non la butterà giù. La stessa cosa per i rapporti. Il fiore, preso dai suoi problemi, sempre più si dimostrava infastidito dalla presenza dell'ape e cominciò a trattarla male. Si arrabbiava spesso con lei e la scacciava via. Pensando ai propri mali, non si accorse che troppo spesso feriva l'ape. Il fiore l'allontanò sempre più dicendole che non doveva più posarsi sopra ma solo volargli attorno, senza farsi notare. Parlavano sempre meno e gli argomenti erano scelti solo dal fiore il quale solo poteva fare domande. Ogni tanto, per il tempo deciso dal fiore, l'ape non poteva nemmeno volargli attorno.
L'ape, troppo attaccata al fiorellino, accettò le nuove regole, ma stava malissimo. Il fiore, dal canto suo, continuava con il suo comportamento. Sapete bambini, in un momento di solitudine, l'ape realizzò che se il fiore avesse tenuto all'ape così come l'ape teneva al fiore, questi non avrebbe potuto fare a meno di lei, non avrebbe potuto fare a meno del contatto per catturare il nettare, non ce l'avrebbe fatta a trattarla così male e avrebbe avuto il bisogno di confidarsi con lei, così come accade nei rapporti dove entrambi danno ciò che ricevono. L'ape, troppo attaccata al fiorellino, accettò le nuove regole, ma stava malissimo. Il fiore, dal canto suo, continuava con il suo comportamento.
Sapete bambini, in un momento di solitudine, l'ape realizzò che se il fiore avesse tenuto all'ape così come l'ape teneva al fiore, questi non avrebbe potuto fare a meno di lei, non avrebbe potuto fare a meno del contatto per catturare il nettare, non ce l'avrebbe fatta a trattarla così male e avrebbe avuto il bisogno di confidarsi con lei, così come accade nei rapporti dove entrambi danno ciò che ricevono. All'ape questo fu finalmente chiaro. L'ape poteva avere bisogno del fiore, ma se il fiore non aveva bisogno dell'ape allora la cosa non aveva senso tra i due.
Voi sapete, bambini, che la terra inizialmente era un'enorme palla di fuoco. Poi le piogge ed il freddo la raffreddarono e si creò la crosta terrestre. Così anche per l'ape. Dentro lei era ancora calda calda per il sentimento che provava per il fiore, ma la freddezza che riceveva nell'essere allontanata, nel non poter fare domande, nell'essere trattata male, piano piano creò una crosta intorno al suo calore. L'ape, per difendersi, cominciò così a chiudersi in sé stessa. E' così bambini. Nella vostra vita voi sarete a volte "ape" ed a volte "fiore". Quando sarete fiore ricordatevi di questa favoletta. Ricordatevi che potete essere contemporaneamente "ape" per un fiore e "fiore" per un'ape. Ricordatevi che mentre siete trattati da "ape" magari voi stessi vi state comportando da "fiore".
E' tardissimo bambini, molto tardi. Dovete ancora dire le preghiere. Ricordate il patto iniziale vero? Dai ora, a nanna. Fate quei sogni d'oro che, quando si è bambini, (forse) si possono ancora fare. Chiudo questa storiella con la stessa frase con la quale le chiudeva il mio papà: stretta è la foglia, larga è la via, voi dite la vostra che io ho detto la mia.